domenica 9 ottobre 2011

laggiu dove volano gli asini..



Una mattina ti alzi, ti fermi al bar per un caffè, dai un'occhiata distratta a un quotidiano, e nella cronaca locale scopri che la "movida" di Orbetello ha scatenato un'insurrezione popolare. Ora, Orbetello non è San Paolo del Brasile e magari io vivo a qualche decina di metri dal centro, ma sta "movida" mi è sfuggita proprio. Strano, una volta la vita notturna (sic) lagunare non aveva segreti per me. Forse sto perdendo colpi se mi sono perso non la sbornia clamorosa di qualcuno in vena di festeggiamenti, non la ragazza che fa la civettuola con qualcuno che non è il suo boyfriend che invece è giusto poco piu in là con le narici fumanti, bensi un'intera movida. Sottolineo movida. E se poi questa movida ha scatenato una vera e propria insurrezione da parte di una moltitudine messa a durissima prova da musica techno che pompa di brutto, urla sguaiate, risse, spacciatori magrebini e giovanotti alticci che pisciano ad ogni possibile e immaginabile angolo della piazza, e ragazze scollacciate che vomitano mentre altre ragazze scollacciate sostengono la loro testa che gira gira e non intende fermarsi, gay sovraddobbati che starnazzano con le chiappe all'aria,trans in alta uniforme e tamarro d'ordinanza al seguito etc (questa è la movida..) allora vuol dire che sto fuori dal mondo, che socialmente sono defunto, che ho una sindrome da isolamento da sottoporre al piu presto alle cure amorevoli di qualche specialista del settore, e pure bravo. Mi informo tramite conoscenti e mi viene riferita tutta un'altra ridimensionatissima storia: qualcuno che ha preso di mira un locale (un bar, in realtà) che ha la fama di essere luogo piacevole e tranquillo, ma evidentemente non a sufficienza per qualche vicino poco incline alla tolleranza . Beghe di vicinato, insomma. Sgradevolissime e con qualche strascico, ma davvero poco piu di quello. Non passa che poco tempo e con la coda dell'occhio intravedo su una plancia uno squillo che dice di un fenomeno che definire inquietante è un eufemismo. La popolazione maschile del mio paese, o buona parte di essa, completamente soggiogata, sottomessa, accalappiata dall'incontenibile appeal ad alta gradazione erotica di.. un manichino, che a me fa pure un po impressione (ma ho dei gusti non sempre coincidenti col resto della "popolazione maschile"), piazzato in pose pseudo-meditabonde davanti a uno shop. E io che mi chiedevo cosa aspettassero a chiederne la rimozione: quella salma inerme e inespressiva rischia di spaventare i bambini piu sensibili. E invece no: bramosia, cattivi pensieri, e se non ho letto male, lettere e messaggi inequivocabili. Ora: che qualcuno di questi pervertiti che si eccitano con le mutande esposte nelle vetrine di Intimissimi ci sia pure qui, ci puo stare. È statisticamente ipotizzabile. Ma, deduco, casi per fortuna isolati e giusto a un passo dalla patologia. La verità vera è che di quel manichino tetro e pure malagurante non gliene frega una mazza a nessuno, vivaddio. Infine, e questa è cronaca recente,leggo che la popolazione del centro sarebbe di nuovo in tumulto (cazzo, il paese degli indignados. Ma da quando in qua?..) perchè un vicolo del centro sarebbe ridotto a latrina, a vespasiano nauseabondo, a cunicolo fetido e degradato. Ma stiamo parlando dello stesso vicolo? E perchè questo vicolo sarebbe cosi fatalmente attraente per i pisciatori selvaggi di Orbetello? Perché quello si e gli altri no? Perchè in preda a un impellente impeto di pisciarella inconsulta, di incontinenza pre-senile, dovrei scapicollarmi proprio fino all'Arco dei Raveggi? Cos'è che rende quel vicolo cosi irresistibile ai nostri piselli? Ma non si tratterà di un paio di pisciate dei soliti avvinazzati del sabato sera e qualche canino maleducato, e delle sacrosante rimostranze di vicini e qualche passante col culo storto? Cioé, non si tratterà della stessa identica sputata situazione di ogni altro vicolo, viuzza, cunicolo, cespuglietto, anfratto dell'intero paese figuriamoci quelli in prossimità dei ritrovi di bisboccia? E soprattutto, e qui volevo arrivare, i signori di sti prestigiosi quotidiani locali che giustamente aggiungono un po di carico per sollecitare curiosità, non pensano di esagerare? Intendo, di esagerare reputandoci cosi imbecilli da credere a movide furibonde, riotte a ogni piè sospinto, vie del centro inondate da scrosci di urina puzzolente e manichini piu arrapanti delle troie del night? Ma perchè? Io posso pure capire che non trovandoci nella fumosa Chicago degli anni venti in piena guerra tra gang o al Billionaire col peggio del peggio della cafonissima società dei parvenues, e non avendo tutti i giorni sti scoop da levare il fiato, in uno dei posti piu tranquilli e noiosi dell'universo siderale, si decida di aggiungere un po di pepe. Ma cacchio, stiam mica qui a decriptare i codici a barre dei surgelati. Su, siamo gente semplice, gente di paese, provincialotti. Ma mica sempre, e soprattutto, mica solo un branco di imbecilli.

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