sabato 15 ottobre 2011

MA GLI ASINI VOLANO IMPERTERRITI



Non vedo foto senza veli in questo blog. Voi si? Notoriamente non m'indigno per due chiappe all'aria, sono un grande fan di Tinto Brass. Ma qui, su Orbetellove (nome "che piu eloquente non si puo", sic) non vedo niente del genere. Magari mi sbaglio io. Qui, sul blog che parla di Orbetello a chi ama Orbetello non avrebbero senso di essere. Tutto qua. E se è per questo, non vedo "fotomodelli" (sempre virgolettato, come se fosse un termine kazako anzichè una rispettabilissima professione): non vedo fotomodelli anche perchè non vedo fotografi, e le due cose non prescindono. Io vedo due o tre personaggi che occupano un qualche ruolo nella vita pubblica orbetellana, intervistati e poi fotografati (con una compatta da 120 euro che porto sempre in tasca) in seducenti location esotiche tipo un'edicola, un parcheggio e una tabaccheria.
Sono personaggi piuttosto impegnati, li ho dovuti fermare al volo e fotografare al volo solo perchè volevamo che in questo blog apparissero quante piu foto originali (ma non originali perchè strabilianti nella loro eccentricità: originali che non fossero già state viste su, che so, Punto Sette o Il Tirreno cronaca locale). Arriviamo buon ultimi, volevamo evitare di raccattare gli avanzi. E comunque, giusto qualche scatto per corredare delle interviste: se la rubrica si chiama Questioning un motivo ci sarà, cosi come ci sarà un motivo se un'altra si chiama invece Spotlight (riflettori, toh..) ma di certo non é riservata ai "politici", bensi a chi magari il phisyque du role ce l'ha davvero.
E, di grazia, che c'è di strano nel fatto che un'intervista abbia delle foto di corredo? E che c'è di divertente nel fatto che ci preoccupiamo che queste foto, pur fatte con mezzi un po cosi, risultino gradevoli a chi ci visita, dato che non abbiamo handicap di capienza o risoluzione, a differenza della carta stampata? Che c'è di "romantico" nell'espressione un po imbarazzata di Andrea Casamenti? O di "dannato" in un perplesso Ragusa che stava semplicemente raggiungendo la sua auto parcheggiata in piazza Duomo, al quale ho solo detto: fermati che ti faccio due foto per l'intervista? E dove le telenovelas, in un Roberto Miralli che stava sul posto di lavoro che cortesemente ha pure trascurato per alcuni secondi, giusto il tempo di farsi fotografare non a dorso nudo sul cubo del Mucca Assassina ma in situazioni trasgressivissime tipo sfogliare un quotidiano al tavolo del bar accanto?
E chi l'ha detto che l'intervistatore è abituato ai riflettori, se passa le giornate sudicio come un sallazzaro inginocchiato tra i bidoni della spazzatura a cercare di dare sollievo ad animali in difficoltà?
Perchè buttarla cosi in burletta? In nome dell'ironia? Non vi sembrava di essere stati gia sufficientemente "ironici" farneticando (su un quotidiano comunque di una qualche importanza) di una popolazione di attopati che sbavano e scrivono messaggi erotici a un manichino? Non è che per caso ste crisi di astinenza da lettori che l'editoria sta ahinoi soffrendo proprio a causa di nuovi supporti come quello che Orbetellove usa, ha come conseguenza obbligatoria che quel poco che leggiamo lo dobbiamo leggere convinti che tanto si tratta di cazzate impresentabili, perchè bisogna fare a chi la spara piu grossa?
E guarda che qui nessuno è a corto di senso dell'ironia. Lo sfizioso fotomontaggio di Marco Capitani noi lo abbiamo diffuso e condiviso, e comunque avrebbe aperto questo numero. Ma siamo sicuri che ironia significhi cercare affannosamente di tramutare in oro la buccia delle patate?
Non è che ogni volta che il soggetto è qualcuno appena appena fuori, come personalità e stile di vita, dai canonici crismi parrochhiali, il provincialottismo che è in noi comincia a segnalare lazzi, vezzi e cazzi che invece non esistono? Non è che quando a dirigere una cosa è un gay si tenda a sminuire con nomignoli, vezzeggiativi e a ammantare tutto con paillettes che invece non sono proprio contemplate? Perchè io invece, in un sussulto di vittimismo che peraltro non mi appartiene neppure lontanamente, comincio a vederla sta cosa, che si tratti di Laguna Trend o Orbetellove. Tanto "quello" fa "quello" e su "quello" mettiamo l'accento: mi sembra un giornalismo non esattamente da Pulitzer.
Se poi, a caccia di quell'ironia (di cui siete evidentemente dotati cosi e cosi) avete invece deciso di intravedere nudi e glamour laddove non ce n'è la benchè minima traccia, allora delle due l'una: o il vostro giornalismo non è accuratissimo, o sono cazzate punto e basta. Ma poi decidono i lettori se spendere soldi e tempo in cazzate. Altro che raptus erotici per il bel manichchino.
Noi ci siamo prestati. A noi un po di visibilità non faceva male, e va da sé. Si trattava di mantenere il gioco in ambiti sicuramente piu leggeri, pur sempre parlando, pero, di un blog nel quale io vedo solo politici che rispondono sinteticamente a domande mi auguro non insensatissime (da qui il richiamo a Le Jene, in riferimento appunto alla brevità delle risposte: quale casting d'egitto..), vedo ragazzi e ragazze di Orbetello ritratti pero nel loro ambito quotidiano, vedo foto di fotografi (loro si bravi e professionali), quadri, riferimenti a mostre, attività commerciali e (top del glamour e della trasgressione) ricette e gattini randagi. Cosi era, cosi è e cosi intende continuare ad essere. Nonostante questa badilata di merda "sottilmente" ironica che abbiamo ricevuto in una mezza imboscata da uno di quei quotidiani che strillano in plancia di un paese in rivolta per due pisciate in un vicolo (e il post è qui su queste pagine gia da tempi non sospetti: si chiama "là dove volano gli asini" ma evidentemente a sti pulitzer, tra una foto senza veli e l'altra, dev'essere sfuggito). A loro era sfuggito che su questo blog da tempo stavamo prendendo per il culo loro, le loro movide deliranti, i loro vicoli pisciosi dal mondo sogni, i loro manichini hard dell'isola che non c'è, e compagnia cazzeggiante.

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