domenica 20 novembre 2011

"..il giorno che è nato Cristo.."


Scorrendo tra chiacchere e piccoli dibattiti su facebook o qualsiasi altro social network, quasi un flashback. Quasi un ritorno al futuro. Alcuni commercianti non sganciano per le luminarie e altri devono pagare per tutti; ma il Comune dà o non dà? A Porto Santo Stefano o chissà dove sono già in fase di allestimento, etc.
Già visto, vero? E già visti anche i suggestivi addobbi, loro si precocissimi, alla Coop di Neghelli che in genere arrivano per primi, come pure le mille meraviglie natalizie sugli scaffali, che quasi quasi, col clima sin qui così mite e le belle giornate di sole, ci suonano quasi anomali.
E invece manca un mese o giù di lì. E va da se che in questo mese fare shopping non equivarrà a risparmiare. Tutt'altro. E pure questo si è già visto.
Quello che non si era visto prima, invece, o che perlomeno non si era voluto vedere, è un momento drammaticissimo, che non ci lascerà ne presto ne in modo indolore. Se non altro, una certa consapevolezza. Già qualcosa.
Sperando, anzi, per stare in tema, augurandoci che stavolta nessuno ci inviti a spendere, a scialacquare per superarla sta crisi. Sin'ora hanno provato in tutti i modi a farci bere sta minchiata, e ben inteso: non in questi ultimissimi anni: praticamente dagli anni 60 in poi, anche se ultimamente con una certa beata paraculaggine: quella dei ristoranti pieni, per intenderci.
Ma spendere e spandere e fingere di essere tutti ricchi e vip, ci ha portati dove siamo ora e probabilmente dove andremo domani, per non parlare del dopodomani, quello dei nostri ragazzi, che sarà pure peggio. Tramutare un momento di altissima carica umanistica e spirituale, a prescindere dal credo religioso di ciascuno, nella sagra dello spreco e dello sfarzo, dello sfoggio coatto e del cafonissimo vestito buono delle occasioni speciali, è un tale capolavoro di imbecillità che solo questo sistema, questa visione, qusta impostazione di società ha saputo regalarci. Probabilmente crisi e crisette non cesseranno fino a che non ci metteremo questo bene in testa. Intanto però limitiamoci a farne una questione di buon gusto: quest'anno sprecare sarà una cosa talmente tamarra, talmente da giostrai arricchiti, che forse le cose andranno un pò meglio. Che non significa non spendere, per carità: ma spendere bene, il giusto, l'indispensabile, in modo utile e non superfluo. Nessuna religione prevede che in questo periodo dell'anno dobbiamo diventare macchiette baraccone, nessun Dio include lo sperpero nel proprio verbo. A contemplare ciò è solo quel famoso "uno per cento". Lasciamolo fare a loro. Noi, che ci piaccia o no, facciamo parte dell'altro 99 per cento.

"..e intanto noi
ci facciamo i regali ci facciamo i regali, il giorno che è nato Cristo
arricchiamo gli industriali
e intanto noi
ci mangiamo i panettoni
il giorno che è nato Cristo
diventiamo più ciccioni.."

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