domenica 1 aprile 2012

questioning: MARTINA BERNABINI Centro Studi Danza

L'abbiamo bloccata in un momentino niente male: un saggio da due sere al Palazzetto in preparazione, con tutto quello che comporta, e una tesi di laurea da discutere questione di ore. Infatti ci accordiamo per un'intervista via email e Martina Bernabini ci risponde durante uno degli spostamenti verso la capitale, dove ha sede l'università. Arriviamo per le foto mentre si stanno dando gli ultimi ritocchi ad un balletto delle allieve più giovani del suo Centro Studi Danza ispirato agli Aristogatti (oh no! E' una persecuzione..)e l'atmosfera è divertente e divertita. Le piccole non sono affatto intimorite dalla presenza della fotocamera. Affatto. La pazienza e il metodo di Martina sono tali da farmi sussurrare a un papà che aspetta fuori: "non ce la potrei mai fà.."


1- ci si prepara, si lavora duramente per anni, si fanno enormi sacrifici magari per diventare ballerini. Quali sono i meccanismi che favoriscono o costituiscono impedimento a che ciò si avveri?
M.B. Ballerini si nasce! In realtà in questi anni di accademia ho capito chiaramente che c'è una netta differenza tra l'essere ballerini e l'essere veri DANZATORI! A opera delle insegnanti che ho avuto in accademia, ho capito che il primo fattore di riuscita è il saper trasferire un'emozione, e concepire la danza come parte integrante della vita! Detta così puó risultare facile, ma in realtà è quello su cui lotto tutti i giorni con le mie Allieve(da notare la A maiuscola)! Inoltre non voglio essere ipocrita! Le doti, le caratteristiche fisiche contano. Ma non sono tutto!

2- un conto è diventare ottimi ballerini, un altro è l'aspetto didattico. Quali le difficoltà nell'iniziare l'attività d'insegnante, specie coi soggetti più giovani?
M.B. Avevo 4 anni quando ho messo le mie prime scarpette...il mio percorso peró è maturato negli anni in accademia quando ad un certo punto, tutto quello che avevo appreso, doveva essere ritrasferito! Ogni giorno quando entro al Centro Studi Danza Orbetello il mio obiettivo è proprio quello di dare tutto alle mie Allieve... Perchè vorrei fossero ancora migliori di me! Con i più piccoli non ho mai avuto difficoltà! Loro entrano in sala tutti i giorni nella loro fila e si mettono al loro posto, ma i nostri 5 minuti dove mi saltano addosso e mi abbracciano, dobbiamo prenderli sempre! Questo mi fa adorare ancora di più il mio lavoro!
3- poi però accendi la tv e vedi le sgallettate, inequivocabilemente esentate da qualsiasi cosa somigli anche solo remotamente al talento, eppure "là". Come ci si sente?
M.B. ma sinceramente le "veline", "microfonine" ect, non mi infastidiscono perchè le vedo proprio un'altra categoria rispetto a noi! Quello che mi infastidisce di più è il dover fare "sfide" per arrivare in finale... Questo dà all'arte della danza un aspetto troppo competitivo quando in realtà uno deve sfidare tutti i giorni sé stesso ed ottenere i suoi risultati (Resta il fatto che di "sgallettatine " in tv ne vediamo in sovrabbondanza e di danzatrici assai poche.. ndr)


4- pensi che i talent abbiano incrementato l'interesse dei giovanissimi per una disciplina rigida come la danza, specie la classica?
M.B. si assolutamente si! Per questo non mi sento di criticarli! Quello che mi affligge peró è che nessuno sa il valore che ha avuto la danza nei secoli passati, in Italia.. Come al solito ci facciamo sfuggire quello che abbiamo di più bello e ci facciamo fregare coreografi, danzatori e insegnanti qualificati! Pensiamo solo a tutti i fondi che hanno tolto ai teatri... L'arte è l'anima di un popolo: come si fa a considerarla così poco?!?
5- c'è una letteratura su che jettatura sia anche solo l'ipotesi di un figlio ballerino. E' cambiato questo stato di cose? O lo stereotipo del ballerino checca e sculettante è duro a morire?..
M.B. lo stereotipo di ballerino checca come lo chiami tu purtroppo esiste ancora ed esiste soprattutto nei piccoli centri! Quello che non viene capito è che gay o etero ci si nasce... La danza non determina un sesso, un gusto o chi amare.


6- che genere di difficoltà ci sono in un piccolo centro come il nostro a raggiungere una buona preparazione? Una volta in Accademia, si patisce lo scalino con le allieve provenienti dalle blasonatissime scuole di città?
M.B. guarda, io sono un classico esempio! Sono entrata in accademia per le mie doti ma ho dovuto lavorare come una pazza! Il compito è tutto nelle mani dell'insegnante e nella costanza degli Allievi! E' per questo che è importante sapere che dovrebbero insegnare solo persone che hanno un titolo e una specializzazione! Secondo te, potró mai fare il dottore io domani?!? (mai porre limiti alla provvidenza: il Divino Otelma ha 5 lauree e una sesta in arrivo..ndr)
7- si favoleggia del mondo della danza come ambiente ostile e iper-competitivo. Altro che leggiadria: non è che per caso ci vogliano le palle (tanto per snocciolare una metafora per niente sessista..)?
M.B. le palle ci vogliono e quadrate! Le ho sempre dovute tirare fuori in questi anni! E come... In realtà mi piacerebbe che te lo dicessero direttamente le mie Allieve: fin dal primo giorno che sono arrivate al Centro studi danza ho sempre trasmesso loro l'efficacia di essere un gruppo! Sia perchè insieme si affrontano molte cose, sia perchè loro lavorano come un corpo di ballo, e se in un passaggio ti manca la mano di una compagna, puoi cadere veramente con il culo per terra!
Centro Studi Danza Orbetello è su Facebook
centrostudidanzaorbetello@hotmail.it






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