mercoledì 14 novembre 2012

una testimonianza..



Questa l'ha scattata, ormai siamo diventati l’uno l’ombra dell’altro, alle tre del mattino... Palazzetto dello Sport. Da quando come volontari, insieme a così tante altre persone, cerchiamo di essere presenti giorno e notte, nel nostro piccolo e per quello che possiamo dare, sono arrivate all'accoglienza quantità inverosimili di cibo, acqua, provviste, vestiti... la solidarietà degli abitanti del posto è stata straordinaria.

Tutti hanno partecipato e fatto qualcosa, tutti hanno dato il loro piccolo, grande aiuto. Ho conosciuto gente straordinaria, con la quale è stato talmente semplice fare amicizia da non avere nemmeno il tempo di chiedere loro il nome, siamo tutte anime la dentro, anime che aiutano altre anime. Più volte ho trattenuto dentro di me l’amarezza e i singhiozzi, storie atroci, volti segnati dal dolore. L’onda ha portato via tutto, senza avere preferenze per uomini, donne, bambini, anziani, animali.

Non ha guardato in faccia nessuno. Siamo noi a doverli guardare, dritti negli occhi per condividere con loro il dolore, e donare loro calore, umanità, conforto. Fare volontariato in questi tre giorni è stata l’esperienza più dura e allo stesso tempo bella, necessaria, della mia vita. C’è tanto da fare. Intorno ad Orbetello tutto è stato sommerso, spazzato via, non c’è solo un giro di vite che per miracolo sono riuscite a trarsi in salvo, c’è un intera economia già provata da un momento di profonda crisi, che non esiste più.

Campi ed animali da fattoria sono stati portati via. Albinia è in ginocchio, lo stesso per tutto l’hinterland. Io ho deciso di stare al Palazzetto dello Sport, a smistare, mettere a posto, offrire un primo soccorso con panni caldi. C’è metà palazzetto illuminato dove lavoriamo silenziosamente senza spesso renderci ancora conto di cosa sta realmente accadendo, siamo pagliacci col sorriso, non possiamo permetterci la disperazione, dobbiamo piuttosto essere sereni e positivi, spesso al limite della razionalità.

L’altra metà è avvolta nel silenzio e nel buio. E’ dove sono le brande, dove c’è il dolore. Noi volontari attraversiamo la zona d’ombra, tutto è surreale, portiamo coperte, ascoltiamo i racconti, impossibili da raccontare come è impossibile fotografare tutto quello che mi rimarrà dentro per sempre come una cicatrice, che mi ricorderà quanto è facile perdere tutto, ma ancor più donare un sorriso.

Dare agli altri senza pretendere nulla in cambio è la sensazione più bella che possiamo provare. Aiutateci, come non avete mai smesso di fare. Grazie.


                                                                                                              Maurizio



11-12 NOVEMBRE 2012: stavolta il disastro ha colpito noi


si ringraziano gli autori e le fonti del materiale fotografico che segue:

A chiunque abbia, per impegno professionale e non, profuso il proprio impegno per portare sollievo                                
                             alla gente di Maremma travolta da questa sciagura, GRAZIE. 




giovedì 8 novembre 2012

MATTEO VALERI: la Via dei Microcefali..


Gustatus nasce per far conoscere i nostri meravigliosi prodotti, . Nasce di conseguenza per dare un contributo al commercio del nostro comune attraverso l'affluenza di turisti, e non. Nasce per animare questo momento duro, sia per il periodo stagionale, che per la crisi che oramai tutti conosciamo. Le mie riflessioni si concetrano su diversi aspetti. ParTiamo però da "La via degli artisti" della quale sono "l'organizzatore". 
I perchè di questa mia volontà penso siano chiari: il mio obiettivo è di dare un contributo attivo a questo evento, di dare la possibilità ad artisti conosciuti o meno, professionisti e non, la possibilità di farsi notare rallegrando con i loro colori la "grigia" via Gioberti. Non è facile, per tanti motivi: per esempio le condizioni atmosferiche che potrebbero rovinare le opere; convincere gli artisti che a costo zero (ma anche guadagno zero ndr) dovranno montare, smontare ed essere presenti per ogni tipo di informazione, combattere  (si fa per dire) con alcuni MICROCEFALI Giobertini (fortunatamente pochi) che pur di metterMI i bastoni tra le ruote, mandano una bella lettera al vescovo sentendosi offesi per le proiezioni sulla chiesa. Non sanno che il "danno" non lo hanno fatto a me.... ma a quei 5/6 artisti (GIOVANI..) che avevano lavorato molti giorni per regalare bellissime ed artistiche videoproiezioni alla facciata della chiesa. Purtroppo  questi ragazzi non hanno potuto partecipare per questa TRISTISSIMA vicenda... ma di questo ne ha parlato in modo direi magistrale il nostro amico Daniele, sempre pronto invece a sostenerci ed incoraggiarci con i suoi spledidi articoli. Tanto per la cronaca i famosi Giobertini hanno minacciato, come è oramai loro abitutine fare, i MITICI ragazzi di radioattiva! Che se avessero piazzato il loro piccolo gazebo nella piazzetta di via Gioberti li avrebbero subito denunciati.... Che dire?..  Ma che c'è da dire?.. Comunque con tanta fatica siamo riusciti ad esporre un pò ad intermittenza (causa maltempo) alcune delle nostre opere, come ho detto prima a costo zero solo grazie allo sponsor EDASCOM per il premio degli artisti, a WELCOME MAREMMA per la collaborazione, e gli artisti di strada, al vivaio IL PITORSINO per le piante, e non per ultimo allo sforzo di tutti gli artisti partecipanti! A cui devo dire veramente bravi e grazie! 
Il mio lavoro comunque non si fermerà qui, ma cerchero' per il prossimo anno di migliorarla ancora, facendo tesoro delle vostre critiche, ingegnandomi per sfidare il tempo avverso, per dare ulteriori possibilità ai giovani, e per dare il mio piccolo contributo di colore al nostro paese....momentaneamente triste e grigio sotto tanti punti di vista. 
Un grazie anche a tutti i visitatori che ci sono venuti a trovare e alla nostra giuria, Pigi Battista del Corsera , Chiara Rapaccini insegnante IED,  Daniele Innocenti INNOCENTEVENTI, Francesco Quatraro cantautore/musicista e Maddalena Ottali per EDASCOM, appunto sponsor ufficiale del. AD MAYORA ! 
                                                                                                                         Matteo




Grazie Matteo. Noi ne approfittiamo solo per ricordare, dato che del contest collegato a La Via Degli Artisti ne avevamo parlato avendo anche fatto parte della giuria, che il primo premio è stato aggiudicato alle opere dell'artista orbetellano Andrea Angione ed il secondo alle foto dell'ensemble albiniese O.C.A (Occasione di Catturare Attimi). Complimenti.



domenica 4 novembre 2012

Gustatus 2012: ORBETELLOVE ringrazia..

Orbetellove ringrazia Claudia Della Verde (già..) e RadioAttiva per la bella intervista nel loro spazio in Piazza Eroe dei 2 Mondi nel piovigginoso tardo pomeriggio di Sabato 3, in un'atmosfera veramente cordiale e cool.. Sperando di ripetere presto l'esperienza magari in studio. E grazie a Andrea Angione per le proiezioni durante la stessa. Un pizzichino estorte ma vabbè..

Orbetellove ringrazia Matteo Valeri e La Via degli Artisti per averci scelto, assieme a qualche nome ASSAI più altisonante, come giurati per il contest riguardante le esposizioni degli artisti. Non è stato affatto facile scegliere. E' invece stato facilissimo trascorrere un aperitivo con voi, al Caffè d'Arte (altrimenti Barakà)
con un prosecco strepitoso e un crudo che se non era per non fare gli scostumati ci saremmo mangiati a badilate..Esperienza a sua volta da ripetere.

e grazie di nuovo al  Comune d'Orbetello per non averci MAI mandato uno straccio di nota, un programma, un invito a una conferenza stampa, nada de nada, nonostante le ripetute sollecitazioni. Tanto per dare credito e fiducia alle iniziative degli orbetellani. Con tanti saluti non a noi, bensì alle migliaia e migliaia di voi che questo blog si prendono il disturbo di consultarlo. Qualche volta.. 
Basta dare un'occhiatina alla nostra pagina Facebook per capire che comunque noi ce l'abbiamo fatta lo stesso, a stare "sulla notizia", e pure meglio di altri. Grazie tante. Sarà per un'altra volta. 

E grazie invece a Pro Loco Lagunare per avercele fatte pervenire veramente, ste informazioni.  


Gustatus 2012: COSA RESTERA'..

Giusto un paio di considerazioni all'indomani di un grande evento.
A Orbetello, il più grande.

Una bottiglia rotta in un vicolo (la foto è solo simbolica, per carità..)
a testimoniare la fine di quello che da noi è l'evento.
Non scordiamoci mai di ringraziare. E di complimentarci. Sinceramente e senza  retorica.
Gustatus è uno scherzetto che richiede uno sforzo organizzativo niente male. 
Tanto per chi coordina che per chi attivamente si sbatte, mettendo a disposizione tempo, lavoro, energie.
Poi però un paio di considerazioni anzichè no.
La scelta del periodo dell'anno, il ponte dei Morti, che a noi è sempre sembrato particolarmente tetro
(e non per la concomitanza con l'infausta scadenza). Freddo, piovoso, ventoso o, come a volte è successo, tutte e tre queste cose. Non male per un evento che  prevede un continuo spostamento da uno stand all'altro, da un happening all'altro, da una parte all'altra del centro, con i parcheggi tutto sommato lontani e magari coi bambini a seguito. 
A volte è andata bene (tipo un solo giorno di maltempo) e a volte male (una sola giornata decente).
Ma sempre una costante: la paura, il rischio, l'eventualità.
E va bene che bisogna allungare la stagione (che però può essere allungata in apertura e non necessariamente   in chiusura), o il vino e l'olio nuovi che sono sicuramente un must, ma nessuno ci leva dalla testa che la gente accorrerebbe in massa pure con l'olio un po meno nuovo mentre invece se ne guarda bene quando diluvia.
Magari i nostri argomenti sono tutti facilissimi da contraddire, e siamo tutti allenatori quando in realtà non siamo neppure raccattapalle.
Ma adesso pure una manifestazione fotocopia in perfetta contemporanea a una manciata
di chilometri da qui di certo non gioca a favore degli entusiasti del Gustatus versione famiglia Addams.
E poi quel corso e quella piazza così vuoti, così disadorni, così alieni al contesto.
 Che brutto. Veramente brutto brutto brutto. Non sappiamo
perchè o  (più verosimilmente) per chi sia potuto accadere, ma ci auguriamo di
cuore che non accada più. 
Il corso completamente vuoto, senza alcun aggancio con l'evento e i negozi chiusi per la siesta, manco in un villaggio dello Yucatan,
mentre i turisti del ponte  (e quelli di Gustatus) deambulavano senza meta è uno spettacolo che ci risparmieremo volentieri in futuro. Fossimo andati in un posto qualsiasi in occasione di una grossa manifestazione e avessimo trovato i negozi chiusi, ci saremmo chiesti: ma dove cazzo siamo finiti?..
Grande prova di accoglienza e, in tempi di crisi, grande senso del business..

Non ci sono piaciuti i Carabinieri scomodati (loro malgrado, deduco) per 
zittire RadioAttiva in piazza, dopo ripetute chiamate da parte dei soliti noti che se invece di fare gli spendidi su un balcone che dà sulla piazza principale si fossero comprati un bel rustico alla Parrina, che fa pure più chic, non avrebbero fatto una lira di danno. Abbiate fiducia. Prima o poi arriverà il giorno in cui qualcuno avrà le palle per ricordare a costoro che il nostro centro storico non è la verandina privata del loro luxury mansion. Prima o poi. Ma meglio prima che poi.
E pure meno ci è piaciuto l'intervento censorio di un alto porporato per le proiezioni sulla chiesina di San Giuseppe. E più in generale non ci piace questo trend secondo cui chiunque si alzi la mattina col culo storto si senta autorizzato ad arrogarsi il diritto di dire: questo si, questo no, questo si può vare, questo non passa. 
E soprattutto non ci piace che ci sia chi li sta a sentire.
Ci è piaciuta sicuramente la svolta "localistica" che Gustatus ha preso da un paio di edizioni a questa parte, o perlomeno coì ci è sembrato, e tutta la vita il coro gospel di Pitigliano al posto delle Ferrari, anche se un passaggio a TG2 Costume e Società (sic) puntualmente assicurato dal bolide, male alla salute non faceva. 
Mentre invece non ci è piaciuto il solito petulante Tea Party de noantri che starnazza su Facebook di quanto questo Gustatus sia stato di sinistra. Vi fa ridere? Pure a noi. Ma è vero. 
Cioè, i Minatori di Santa Fiora andrebbero bene a San Remo e da Fazio ma in Piazzetta del Priore no.  
Ci preoccuperemmo piuttosto del fatto che Gustatus non diventi  sempre più povero e che alcune scelte abbiano più a che fare con le fatidiche nozze coi fichi secchi (pur perfettamente pendant con il contesto eno-gastronomico..) che con delle scelte stilistiche vere e proprie. Quello sarebbe uno strazio. 
Tutte, ma proprio tutte le amministrazioni che ospitano grandi eventi, in questi ultimi anni si sono
dovute sbattezzare per conciliare gli stessi con le casse sempre più vuote. 
Ma non ci viene in mente qualcuno che abbia ovviato decidendo di impoverire l'evento, di farlo perdere di prestigio e lustro. Piuttosto, meglio sopprimerlo o regalarlo a qualcun altro (lo sbaracco di Miss Italia docet).
In buona sostanza, chi ha bisogno di un Gustatus alluvionato, silenzioso, muto, rattoppato e con special guest star Iva Zanicchi (praticamente l'unica espressione artistico/culturale di una certa area politica)?
Noi no.  Le nostre sono solo considerazioni. Fatene quello che volete. Anche assolutamente niente. Complimenti a tutti. E alla prossima.

Marco Capitani ha lasciato un commento a questo post. Commenti che noi continuiamo  a ricevere per posta elettronica e che purtroppo non vengono visualizzati qui, pur avendo attivato l'assoluta libertà di commento senza neppure l'obbligo di iscrizione al blog (riservandoci solo di cestinare quelli che non risultassero idonei alla mission e allo stile di Orbetellove che ci sforziamo di mantenere composto e tutto sommato "neutro").  In attesa di riuscire ad ovviare a questo intoppo ci limitiamo a riportare fedelmente (copia e incolla) il commento di Marco.
Una descrizione inappuntabile e complessivamente condivisibile dei fatti tranne uno: quello (indovina un pò) sui Minatori di Santa Fiora. Ti assicuro che se ci fosse stata Iva Zanicchi al posto loro, non sarei andato, stanne certo: è una questione di gusti e non di appartenenza di area. A vedere i Minatori di Santa Fiora invece ci sono andato ed anche volentieri. Se lo avessi fatto anche tu, come tutti quelli che hanno precipitosamente commentato una mia valutazione in proposito, ti saresti accorto che i Minatori si sono esibiti nella sala dell'Auditorium e non nella piazzetta del priore. E ti saresti anche accorto, come hanno fatto quella manciata di persone che, come me, hanno preferito quell'evento a un'intoccabile turno infrasettimanale di calcio di serie A, di quanto abbia espresso il mio gradimento per l'esibizione assecondando le frequenti richieste dei coristi di dare ritmo alla performace con il cosueto battere ritmico di mani. Il fatto che abbia deciso di lasciare la sala nel momento in cui hanno intonato le prime note di Bella Ciao è un fatto assolutamente personale legato esclusivamente all'uso, ormai consueto, che si fa da anni di quel brano. Un uso palesemente politico che solo qualche buontempone potrebbe tentare di far passare come un canto delle mondine. Ma di questo abbiamo abbondantemente discusso altrove e ogni aggiunta sarebbe senz'altro superflua. Era solo per una precisazione e nulla più e, se mi consenti, approfitto anche io per fare i complimenti a chi si fa il famoso "culo" per deliziare tutti noi per qualche giorno. Le critiche, si sa, fanno parte del gioco ma se fossi un organizzatore di questo o di qualsiasi altro evento ne farei senz'altro tesoro. A volte sono più utili quelle delle autocelebrazioni e dei falsi complimenti. Ne sono convinto. Ciao Daniele!

                                                                                                   Marco Capitani

Grazie Marco per il tuo commento che da queste parti è sempre graditissimo, essendo io personalmente credo il primo estimatore della tua ironia, della tua sagacia, e della tua onestà intellettuale. No, non ho assistito alla performance, e ho cambiato canale quando i Minatori si sono esibiti a San Remo, se è per questo (non esattamente la mia tazza di tè..).  Mi è stato riferito del disappunto di qualcuno (non tuo in modo specifico) alla scelta dei Minatori di inserire "Bella Ciao" in scaletta da amici, un paio dei quali appartenenti alla tua stessa area politica (genericamente centro-destra). Io ho solo chiesto conferma della veridicità della circostanza, conferma che mi è stata data, con addirittura dettagli su un certo imbarazzo degli artisti stessi che si sarebbero sentiti in qualche misura sollecitati  a "giustificare" la loro scelta con  nozioni storiche e culturali che la legherebbero plausibilmente alla nostra terra a alle nostre tradizioni. Come pure mi è stato riferito (con assoluta garanzia di veridicità) di altri "qualcuno" che si aggiravano per il centro rivendendosi la solita battuta del "dov'è il maialino?" con riferimento alle vecchie feste de L'Unità. Questo per schiarirti ancora di più le idee su qual'era il concetto.  Preferisco (e trovo più pertinenti) i Minatori alle Ferrari in un momento di crisi lezza, e questo l'ho scritto nel post: ma troverei terrificante un Gustatus ammantato o anche solo velato da qualsivoglia denotazione marcatamente politica (il riferimento alla Zanicchi era per scherzare sul solito tormentone del mondo della cultura egemonizzato dalla sinistra).  Per quanto può importare, credo tu già sappia quanto io ami la cultura radical-chic in generale (l'urlo di battaglia della Dandini "LA BANDA BARDOOO!!"..me lo sogno nelle notti post peperonata).  Ma io non ho avvertito tutto questo. Io personalmente (Daniele, non Orbetellove) ho trovato Gustatus solo più povero, se a qualcuno urgesse  la mia opinione, cosa di cui dubito fortemente. Per quanto riguarda l'aver toppato la location, ti ho già detto che non c'ero e che mi sono limitato a consultare (magari distrattamente ma non mi sembrava fondamentale) il programma quotidiano della manifestazione che abbiamo usato in questi cinque giorni per gli aggiornamenti  sulla pagina Fb Orbetellover, Non sono un giornalista e Orbetellove non è una testata. Non ho perciò la facoltà di chiamare questura o Carabinieri per chiedere: chi è quel genio che ha chiamato per interrompere un balletto? Se ne avessi la facoltà lo farei, e avendo nomi e cognomi da fonti istituzionalmente attendibili, li pubblicherei e non sai quanto volentieri,
Lusingatissimo da ogni tuo commento, per quanto al vetriolo, ti ringrazio e ti do appuntamento, spero presto, al prossimo..  
                                                                                Daniele Innocenti

4 giorni dopo..

Halloween è passato.  Tekneko forse no..

sabato 3 novembre 2012

GUSTATUS 2012 - La via degli Artisti: caffè e boheme..



Pittori, artisti del light show, tatuatori, video maker, fotografi, tutti testimoni di un concetto di arte decisamente in evoluzione con i tempi. Tutti a raduno. 
A Gustatus 2012 torna la Via dell'Arte, la Galleria Gioberti nell'omonima via e il Caffè D'arte.



Moltissimi gli artisti partecipanti: Rachele Aragno, Nicole e Gianluca Furlan, Samuele Briganti, Maurizio ed Elisa  Andreuccetti, Marta Vichi, il gruppo di fotografi albiniesi O.C.A (Occasione di Catturare Attimi), Enrique Spacca, Andrea Angione, Salvo Gennarino, Mara Scotto, Nicola Cariati, Andrea Marciano (di cui il light show in p.zza S.Giuseppe),   un bel manipolo di artisti di strada per accendere ancora di più l'atmosfera bohemienne, e Cleiton Romolini e la hip hop crew Black Apple (prevista per la serata conclusiva).




Una giuria che esprimerà due vincitori, un primo e un secondo classificato (con premi rispettivamente di 350 e 150 euro di shopping in centro) formata dall'importante firma del Corsera Pierluigi Battista, Francesco Quatraro, Maddalena Ottali per Edascom, sponsor evidentemente sensibile alla cultura e all'arte, e noi: noi di  Orbetellove.


GUSTATUS 2012 - "La Via degli Artisti"
Orbetello

all photos



venerdì 2 novembre 2012

riciclati questo..

Non siamo certo noi ad andare a giro per il paese a caccia di erbette incolte per poi pubblicarle su
 Facebook urlando al degrado urbano! Non ce ne potrebbe fregà di meno, e neppure ci sta  particolarmente simpatico chi lo fa. Magari però la prossima volta che viene organizzato (e pagato) un concerto-evento per 
sensibilizzare NOI alla raccolta differenziata, parliamo un attimo di chi dovrà sensibilizzare la Tekneko.
Questo povero contenitore è zeppo così da tempi memorabili.
Ed è solo grazie alle 24 ore di vento fortissimo e bufera del giorno prima che sopra ci sono solo quelle cose..


un analcolico, please..

aperitivo al BARBAGIANNI..

giovedì 1 novembre 2012

Giovani sull'orlo di una crisi d'astinenza. Ne parliamo con Alessandro Ragusa.

 E', fra le altre cose, il delegato alle politiche giovanili dell'attuale Amministrazione. Con chi dovremmo parlare di disagio giovanile e droghe ad Orbetello se non con l'assessore Alessandro Ragusa? Lo abbiamo appunto fatto..

1- Il disagio (di qualsiasi natura) significa anche droga. E una delle poche armi a disposizione è la prevenzione. In cosa consiste la prevenzione in un luogo come il nostro?

Evitare il disagio. Facile a dirsi, difficile a farsi. Parto dal presupposto che in qualsiasi luogo, in qualsiasi dinamica sociale ed economica i soggetti, in particolare i giovani, vivano una dimensione di fermento che altrettanto fisiologicamente, molte volte, non può essere soddisfatta dalla particolare realtà che vivono. Figuriamoci nel caso di una realtà di provincia come la nostra che porta naturalmente all'isolamento per carenza di luoghi e di momenti di vita collettiva. Ecco allora che lo sguardo a volte si rivolge al mondo delle droghe. Allora credo che sia decisamente necessario ricostruire, in particolare ad Orbetello, i luoghi della socialità, quelli per i quali ognuno assume un piccolo od un grande ruolo in un cammino collettivo. Portare fuori la gente, far sì che il Corso e le piazze si ripopolino anche durante la settimana, è secondo me il miglior deterrente. Ragazzo mio vuoi rimanere in casa ad addormentarti con la ketamina? Sapere che il mondo fuori si sta comunque muovendo ti pone almeno un interrogativo al quale devi rispondere, una scelta da compiere. Se fuori non c'è nulla, non ti poni neanche la domanda e non hai neanche bisogno di scegliere.

2- Appunto. Il degrado urbano porta disagio. E il narcotraffico banchetta. Ma di sicuro non è il nostro caso. Qui il problema sembra piuttosto essere una fisiologica irrequietezza giovanile incorniciata dal nulla cosmico.


Torniamo al punto di prima. Con una sfumatura leggermente differente. Il nulla cosmico è causa ed effetto della parcellizzazione della vita collettiva delle comunità che diventa semplicemente somma di singoli elementi. Il che rende più facile il cammino verso percorsi isolati e lontani dalla cura delle altre persone. Ritorno al concetto espresso precedentemente: è necessario stimolare la costruzione di tempi e spazi di socializzazione che uniscano le persone. Una volta ricostruiti il nulla cosmico sparirà da solo. Le iniziative collettive nasceranno con più facilità, è in definitiva un circuito che si autoalimenta. Oggi oltretutto viviamo anche la condizione inedita, per i livelli raggiunti, di una fortissima disoccupazione giovanile che ritengo uno degli elementi essenziali di degrado della condizione di vita dei ragazzi.

3- Scuola, famiglia, istituzioni: ognuno ha il suo bel pezzetto di ruolo. Dove sta secondo te la falla che fa più acqua?


Senza ombra di dubbio la responsabilità massima è delle istituzioni, che forgiano i valori e i fili conduttori delle società, che ridisegnano le città, che decidono dove investire, che decidono cosa esaltare e cosa umiliare. Che possono decidere sulle grandi questioni, per esempio quella della legalizzazione o meno delle droghe leggere, che possono intervenire sui grandi narcotraffici internazionali. Che si devono adoperare, come dicevo prima, per creare le condizioni di occupazione di ognuno, primo vero passo per l'elevazione intellettiva di una persona. A cascata viene tutto il resto. Alla scuola ed alla famiglia rimane comunque il compito forse più difficile: quello di far maturare la personalità dei giovani. Però anche qua andrebbe cambiato passo. Credo che il loro compito non possa e non debba essere quello di produrre una sorta di “proibizionismo culturale” il compito è più difficile ed è quello di costruire nei giovani una analisi critica. La differenza qual'è? È fra l'affermazione: “non farti le canne” e la domanda “sai perchè ti stai facendo le canne?”.


4- Ma non ci prendiamo per il culo: frequentiamo entrambi l'universo giovanile. E qui una delle emergenze si chiama cocaina, che specie nei weekend va via come il pane. Come lo si spiega a un ragazzo che la coca non è cool e vippissima quando praticamente tutti dicono il contrario? Come si fronteggia una droga che ormai è status, diversamente dal sudiciumaio in cui socialmente era stata relegata un paio di decadi fa?


Proprio l'altro giorno guardavo una fantastica seduta della sesta riunione di Alba (Alianza Bolivariana para América Latina y el Caribe) dove Hugo Chávez il Presidente del Venezuela ed Evo Morales il Presidente della Bolivia davanti a tutti gli altri Presidenti eletti dell'America latina dialogavano sulla cocaina. Il Presidente del Venezuela ha tirato fuori in diretta mondiale delle foglie di coca dicendo: “queste sono le foglie sacre degli aymaras, degli inkas, dei nostri indigeni e tutti i giorni di mattina sono abituato a mangiarle... ed il capitalismo e la mafia internazionale le hanno invece trasformate in cocaina”. Ecco il punto! Però la tua domanda è troppo secca e così posta non ammette una risposta. Il problema è secondo me, come in tutto il tema delle droghe, quello di mettere in mano strumenti culturali tali da far porre ancora una domanda critica ai ragazzi: “lo stereotipo all'interno del quale vado a collocarmi dopo essermi imbottito di coca ha veramente una qualità estetica?”. E poi, un piccolo appunto da scienziato: basterebbero dei laboratori usa e getta di analisi delle polveri per dimostrare che sicuramente l'effetto che uno sente è quello degli additivi e non delle “foglie sacre di Chávez”...!



5- Usciamo un attimo dalle porte: sei pur sempre un esponente di SEL. Quando finirà sta follia ingiustificabile delle carceri praticamente piene solo di tossici, piccoli spacciatori e consumatori al più ingordi? Perchè non se ne sente mai parlare, se non dai Radicali che però non sempre godono di grandi platee?

Questo non è vero, diciamo che ai radicali danno spazio solo ed esclusivamente per queste cose, per questo sembrano gli unici a parlarne. Ma SEL e Vendola hanno ribadito più e più volte che la Fini-Giovanardi (n.d.r., la Fini-Giovanardi è la legge che ha abolito la distinzione fra droghe leggere e droghe pesanti, insomma quella che rischia di rovinarti la vita per una canna) è un'emerita stupidaggine. Ma questa ovviamente è una delle grandi distinzioni della politica del centro-destra e del centro-sinistra. Da un lato c'è la repressione, dall'altro c'è il tentativo di collocazione del disagio sociale all'interno delle piaghe e delle pieghe della società. Da un lato, quello della Fini-Giovanardi, c'è il concetto sbagliato che chi si droga lo fa perché è un deliquente di natura, dall'altro quello mio di SEL e più in generale della sinistra, c'è una riflessione aperta che contestualizza le droghe all'interno del disagio sociale. Allora metaforicamente è il disagio sociale da mandare in carcere, non quello che si fa una canna.

6- E quanti altri secoli di sconfitte e sonore musate ci vorranno perchè la società moderna capisca che la droga non si sconfigge così?


Oggettivamente molti. Per come la penso io, per quello che ho raccontato prima, cioè che la vera responsabilità è delle condizioni di degrado della vita collettiva, per superare il problema delle droghe è necessario un ribaltamento dei modelli di sviluppo socio-economici degli stati. Ma qui la questione si sposta veramente su un altro piano. Certo è che alcuni passettini in avanti potrebbero già essere fatti. Per esempio togliendo dalle mani del narcotraffico internazionale le droghe leggere. Non riproporrei un modello “Amsterdam” ma una legalizzazione e regolamentazione dell'autoconsumo ormai è necessaria. Ci sono molti modi per poter gestire la cosa mantenendo il giusto livello di serietà nella discussione ed è ora che ci si avvii a farlo.


7- In fase terapeutica le Asl giocano hanno la loro parte. Sono efficienti? E lo sono quanto dovrebbero? E il personale preposto è sufficientemente preparato?

In Consiglio Comunale quando abbiamo discusso di sanità, alla presenza del Direttore Generale della ASL, ho dichiarato chiaro e tondo che il destino dell'ospedale di Orbetello non era l'unica emergenza del sistema sanitario locale. Ne esistevano altre fra le quali una in particolare, il SERT. Lavora in condizioni precarie, con poche risorse, nonostante sia una dei settori più sollecitati come numero di utenti. È ovvio dunque che si debbano investire più risorse, non solo però nella fase di cura e gestione delle tossicodipendenze che è veramente l'ultima spiaggia, ma anche in fase di analisi e preventiva. È necessario creare degli osservatori che analizzino i luoghi ed i tempi della vita della comunità giovanile e che siano capaci di interpretarne il disagio. Per quanto mi riguarda, nel Comune di Orbetello, sto cercando, nonostante la limitatezza delle risorse, di avviare un progetto sperimentale con alcuni professionisti proprio in questo senso.

8- E ora ti offriamo la favolosa chance di fare un attimo la voce grossa contro quelli che dicono che certi raduni danzerecci a cui l'Amministrazione di cui fai parte ha steso il tappeto rosso non sono culturalmente la risposta più calibrata contro lo svacco e lo sballo.


Guarda, sinceramente penso che non ci credano realmente neanche loro. Sfortunatamente la vita politica di questa amministrazione è caratterizzata da una forte spaccatura sociale, per la quale qualsiasi iniziativa in qualche modo promossa da noi viene attaccata non tanto sul merito della stessa ma con l'unico scopo di delegittimarci. Le feste ed i grandi raduni se ben gestiti sono occasione di riunione e divertimento. I periodi universitari, quelli di massima crescita intellettiva ed intellettuale delle persone, sono sempre caratterizzati da grandi feste. In particolare nel mediterraneo occidentale siamo portatori di una cultura che ha nel suo codice genetico il mangiare ed il bere collettivo affiancato dalla musica, è la nostra natura. Quindi non capisco sinceramente di che cosa si parli. Poi è ovvio che le feste non sono la soluzione a tutte le problematiche ma nessuno le aveva mai proposte come tali. La voce grossa non è necessario dunque farla, però una cosa voglio dirla: se qualcuno ha bisogno di scontrarsi politicamente mi dica dove e quando e subito apparirò, però lascino perdere tutti quei giovani che in quelle iniziative hanno messo cuore ed entusiasmo. Loro con le diatribe della real politik non hanno nulla a che vedere.




all photos:

GUSTATUS 2012















Sappiamo benissimo che la complessità dell'organizzare un evento, specie un grande evento,  difficilmente trapela all'esterno, raramente è comprensibile a chi ne sta al di fuori. Questo per dire che non sindachiamo sui perchè e sui per come. Anzi, non sindachiamo affatto. Al più costatiamo.
Fatto sta che, complice una giornata miracolosamente soleggiata e tiepida (dopo la vera e propria alluvione del giorno prima), primaverile più che da Ognissanti, era una delizia aggirarsi per Orbetello e respirare un pò dell'atmosfera, dell'essenza di questo evento.
E sicuramente non eravamo i soli, anzi. Orbetellani, turisti, famiglie, gruppi di amici, coppie in vacanza grazie al ponte, stranieri. Ma nel Corso, nella piazza principale, nel cuore pulsante della città che ospita Gustatus non c'è praticamente niente.  Niente. 
Non solo: neppure oggi, giorno di festa, i negozi hanno compiuto il piccolo sforzo di rimanere aperti non-stop (non diciamo tutti i giorni, ma almeno i due giorni festivi). Non esiste "l'ora di pranzo" per un evento che punta i  riflettori sul mangiare, sul bere, sul degustare. Molti sono arrivati, usciti proprio per l'ora di pranzo, per assaggiare qualcosa all'enoteca, sgattaiolare tra gli stand e già che ci siamo fare due passi nel Corso e dare un'occhiata ai negozi. Che però erano chiusi. Alla faccia della crisi..
Ogni grande evento analogo ha il suo quartier generale, e va bene. Ma Gustatus non è così: Gustatus è in tutto il centro storico di Orbetello. Tutto. E allora perchè un Corso così disadorno, senza alcun tipo di attrattiva, di collegamento a quello che sta succedendo? Perchè una piazza Eroe dei 2 Mondi praticamente vuota? Ma solo noi ricordiamo il festosissimo caos attorno agli stand dislocati anche e soprattutto nella parte più centrale e nevralgica della città?
Non era bello? E allora perchè da così tanto a quasi niente nel giro di un paio d'anni o tre?
Per gli spettacoli? Ma su..
Tenere il centro così vuoto cinque giorni per la presentazione di un libro o un'ora di Niki Giustini non sta ne in cielo ne in terra.
Almeno secondo noi. Forse si poteva benissimo conciliare l'una e l'altra cosa, forse si poteva optare per un qualcosa a metà tra il tantissimo delle prime edizioni al quasi nulla di adesso. Perchè adesso, stando così la situazione bè, diciamocelo e diciamocelo in orbetellano: non si pò guardà.




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