sabato 22 giugno 2013

"SENNO' M'AVANZA..". Orbetello e la crisi: ultimo aggiornamento del bollettino di guerra..


La crisi c'è. Inutile negarlo. Ed è pesantissima. Quello che abbiamo voluto fare è stato solo prendere un gelato e fare due chiacchere con alcuni amici titolari di attività nel centro storico, rivolgendo loro giusto un paio di domande tipo "come stiamo messi co' sta crisi?" e "cosa si potrebbe fare per provare a vivacizzare (diciamo così..) la situazione?" Scremando le risposte da quel poco di comprensibilissimo pudore nella difficoltà che può comportare il dover ammettere con candore"la mia attività è nella merda", cosa che non ti dirà mai nessuno sapendo che poi lo spiattelli su un blog, ecco più o meno cosa ci è stato risposto:
"Certo che c'è crisi!", ci dicono sbigottite anche solo dal sentirsela porre la domanda le belle signore di BABI Calzature e La Banda Bassotti. "Al punto che non ci rimane che sperare nella bella stagione, considerando che ci si è messo pure il tempo a complicarci la vita, negli ultimi mesi. E "quello che ci vuole è che il paese sia pulito, che i servizi siano efficienti, che si organizzino eventi, e questo è importantissimo, perchè gli eventi portano: non portano via!". Ma soprattutto un pizzico di autocritica di categoria: "è necessario essere cordiali, gentilissimi e completamente a disposizione. E diciamocelo, non sempre lo si è.." E chi vuole capire capisca, aggiungiamo noi.
"Si sente tantissimo, la crisi" ci rispondono senza un filo di esitazione all'Ottica Talluto: "e ti dirò di più, non solo in quello che può essere magari lo sfizio di un paio di griffatissimi occhiali da passeggio: ma anche e soprattutto nel settore primario della vista e della sua tutela. E stando così le cose si possono fare tutti gli sforzi del mondo, come stiamo facendo anche con le iniziative targate CCN", chiosano rispondendo alla seconda domanda "ma se i soldi non ci sono c'è poco da fare..". Ahinoi..
E la tesi che si tende a risparmiare non solo sul superfluo ce la confermano al Forno Fratini, dove a regola si va ogni giorno per acquistare il più primario dei beni: il pane. "Innanzi tutto non lo si compra più tutti i giorni. Si è diventati meno schizzinosi sulla freschezza. Va benissimo anche il giorno dopo (ma quando è buono, e qui lo è, aggiungiamo noi, è vero!) e se non va benissimo ce lo facciamo andare". E soprattutto, apprendiamo, si è tornati a quella vecchia, tenera cantilena del "no, me ne dia di meno: sennò m'avanza"..
Vero è che "qua non c'è niente: non ci sono i giovani perchè non c'è niente per loro. Io non verrei qui in vacanza. A fare che?". E concludono strappandoci un sorriso (di disperazione..): "toccherà mettersi in topless, come fanno in alcune attività al nord.." Oddio, non è proprio nei panifici che al nord si mettono in topless, magari. Ma perchè no: si può sempre provare..
"Verranno giorni migliori" ci dice Enzo della Tabaccheria Vizi e Sfizi col suo accomodante fatalismo tutto partenopeo, ma "non serve limitarsi al piagnisteo". Vuoi vedere che a lamentarsi di meno sono proprio loro che di cose superflue ne trattano assai di più? "Voi orbetellani siete adorabili (ok, Enzo: passiamo alle risposte vere..) ma tendete decisamente a piagnucolarvi un po addosso". Chiagne e fotti, come si dice dalle tue parti? Mentre quello che davvero servirebbe è "facce nuove, energie giovani, un totale rinnovamento: in enti e istituzioni". Altro che "lacrime napulitane.."
"Io parlerei di maggiore attenzione nello spendere", ci rispondono così altri due paladini del non strettamente necessario, i "nipoti" del Bar Rossi: "si tende a scegliere di più, a calibrare e far valere i soldi che si spendono. Ma", confermano, "piangersi addosso è inopportuno: vista la situazione generale potrebbe andare pure peggio", scettici anche loro sull'affannarsi eccessivamente a individuare rimedi a livello locale se il problema è più complesso e più globale. "Certo", chiosano "abbiamo delle bellezze naturali incomparabili. Perchè non cominciare finalmente a giocarsele meglio e a puntare su "quel" tipo di turismo, dato che su altri fronti non riusciermo mai a competere?.. E questa merita una riflessione, temiamo..
Attenzione però a chi "imputare" la crisi, in quale direzione guardare per stanare ciò che può esserne la causa
perchè secondo Matteo del Barakà wine bar & restaurant "la crisi la sentiamo indiscutibilmente. Ma quello che realmente ci opprime non è la maggiore parsimonia del pubblico nello spendere. E' che oggi il solo possedere e mandare avanti un'attività significa essere sottoposti ad un vero saccheggio fiscale e pseudo burocratico". E cioè, "la gente potrebbe spendere quanto vuole, ma cosa cambia se poi il grosso dei guadagni se ne va in tasse e balzelli di ogni tipo?". Tempi duri per i troppo onesti? "Si: e temo che gli eventi, le iniziative, che pure male non fanno, siano solo palliativi: è il modo di vendere il "pacchetto Orbetello" che deve essere completamente resettato e sottoposto a upgrade..
Risposta pressochè identica quella che ci sentiamo dare dagli amici della Trattoria l'Ovosodo: "come ristorante non eccessivamente. Alla fine della fiera gli italiani amano mangiare e magari se proprio devono concedersi uno sfizio scelgono quello. Il salasso fiscale invece si che ci manda in crisi: tutti, dal primo all'ultimo. E chi dice il contrario mente sapendo di mentire". O si limita a gabbare il fisco, aggiungiamo noi, sport da sempre praticatissimo sugli italici lidi.. "Si tratta di ottimizzare il turismo: di appurare un planning a medio e lungo raggio, non solo affidandosi al fatale 'speriamo che nel prossimo weekend il tempo sia bello', andandolo a cercare il turismo (e non aspettarlo qua schiacciando un pisolino sulla sedia col sombrero calato sugli occhi) laddove potenzialmente ve ne può essere".
Alla Gelateria Kilimangiaro prima ci addolciscono con un gelato (senza eccessiva resistenza da parte nostra, in verità" e poi confermano: "Si sentono le brutture della crisi, come no. E in settori più "estivi" come il nostro gli scherzetti del meteo  non sono stati davvero un toccasana. Ma gli eventi aiutano. Le cose che fanno uscire di casa la gente, le persone del posto, anche quelle che non possono spendere per la serata in un locale hip o al concerto della star del momento. I nostri eventi, quelli che sappiamo realizzare noi orbetellani per gli orbetellani: quelli possono essere un grande aiuto". Musica per i nostri orecchi..
"Si, la crisi c'è e fin'ora è andata peggiorando" ci dicono da Bastogi Sport "ma noi restiamo convintissime del fatto che un forte impulso potrebbe provenire proprio dagli stessi commercianti: dovremmo giocare di squadra (che negozio di articoli sportivi sarebbe sennò? ndr..)  smettendola di annaffiare ognuno il proprio orticello."
E guarda caso a pensarla esattamente così è anche  Livio Bistazzoni, attuale presidente del CCN - Centro Storico di Orbetello che naturalmente proprio in questa veste dovrebbe ben conoscere il polso della situazione, e al quale abbiamo perciò rivolto un paio di domande (quattro, a dire il vero..).

La crisi si fa pesante, Livio: le iniziative del CCN riescono in qualche modo a smuovere la situazione?
"Le iniziative che fino ad oggi hanno dato ottimi risultati sono quelle prettamente commerciali, vedi Lo Sbaracco e il Black Friday. Le altre sono servite per rianimare un centro storico oramai agonizzante."

Cosa potrebbe esser fatto di più e chi dovrebbe farlo?
"Le potenzialità del CCN sono notevoli se riuscissimo a sfruttarle a pieno. Tramite esso si potrebbe fare promozione del territorio, arredo urbano, promozione collettiva delle attività che ne fanno parte, servizi al cliente (vedi parcheggi rosa) e tanto altro ma per arrivare a sfruttarne a pieno le potenzialità bisognerebbe che tutti gli associati si impegnassero più attivamente, e anche l'amministrazione dovrebbe fare la sua parte. Fino ad oggi chi lavora attivamente per il CCN sono in pochi e nonostante tutto abbiamo vinto un bando regionale ( vale a dire finanziamenti) aggiudicandoci il primo posto per l'ottimo progetto presentato, e un bando della camera di commercio che ci ha permesso di accedere a fondi che abbiamo utilizzato per promuovere il territorio attraverso i prodotti tipici."

Spesso si sente dire di mugugni riguardo le iniziative, come se non ci sia mai niente che vada bene più o meno a tutti. Confermi?
"Accontentare tutti non è possibile. Fino ad oggi abbiamo accontentato la maggioranza, è vero anche che abbiamo una minoranza molto.. rumorosa."

Una associazione come il CCN riesce a rendere i commercianti del centro più coesi, o è una battaglia persa?..
"Bè, diciamo che da quando siamo nati abbiamo fatto molti progressi anche se per parlare di coesione c'è ancora molta strada da fare e tanta pazienza. Bisognerebbe imparare a pensare al collettivo e non solo al proprio orticello mentre ancora in alcuni susciti l'interesse solo quando organizzi iniziative che portano un pro diretto."

Grazie presidente.
Ps: nessuno degli interpellati ha menzionato tra le soluzioni papabili qualche ritocchino al ribasso ai prezzi. Sarà davvero così ininfluente?.. A voi l'ardua sentenza.
                                              
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