lunedì 26 agosto 2013

I GIGANTI E LA BAMBINA: la sfida di Martina


E' una ragazza molto bella e garbatamente sexy come lo si può essere a 17 anni, con i capelli ginger che le conferiscono quel tocco british peraltro totalmente immaginario essendo orbetellanissima, un bel fisico scattante e tonico che sicuramente non cela le 13 stagioni trascorse in una scuola di danza classica, il viso perennemente sorridente e vagamente ispirato che sottolinea, se ce ne fosse bisogno, tutta la voglia di sognare, di divertirsi, di innamorarsi che non si può non avere a quell'età, e un seno che potremmo anche definire importante, di quelli che chi lo ha ne farebbe a meno e chi non lo ha sarebbe disposta a svenarsi  per aggiudicarselo, e che fino a qualche anno fa sarebbe stato addirittura un handicap per quelli che erano i rigorosissimi e vetusti criteri di accesso al mondo della danza quello vero, quello importante, quello che è uno dei nostri vanti nel mondo, ma pure quello un tantino impuzzolito, che non sempre suscita grandi simpatie.


Ma c'è un ma: Martina come tante altre ragazze italiane non è esattamente una valchiria. Non è propriamente altissima. Anzi: è bassina. Che per la danza, sempre riferendoci a quei famosi canoni per fortuna caduti in disgrazia, va benissimo ma che va molto meno bene, per esempio, per una passerella.
E invece è proprio questa la sfida che a un certo punto le si è parata davanti: la richiesta di unirsi alla grande famiglia delle stambergone che dal lontano 97 a oggi hanno calcato la passerella di Laguna Trend. Certo non la settimana della moda di New York ma pur sempre una sfilata di moda dove appunto tra i "requisiti minimi" richiesti si annovera, oltre alla gradevolezza d'aspetto e una corporatura leggera, anche una certa statura, seppur anni luce dagli isterismi delle taglie obbligate che vediamo nelle vere sfilate, sulle vere passerelle, che però a noi, diciamocelo pure, non piacciono neanche granchè. Anche lei tra le tantissime ragazze orbetellane belle (e alte) che un giorno potranno mostrare qualche foto ai propri figli sussurrando: "guarda: mamma da ragazza era molto carina e sfilava davanti a centinaia e centinaia di persone.."


Naturalmente parliamo di una ragazza che da anni e anni si esibisce in saggi e spettacoli, proprio per la disciplina a cui si dedica, e che conseguentemente una qualche propensione, una certa dimestichezza con "l'andare in scena" ce l'ha. Ma una sfilata è una sfilata: le altre sono tutte un pochino più alte della media e tu  lo sei un pochino meno. E se un'opportunità del genere ti si paventa in piena adolescenza, ovvero l'età per antonomasia delle insicurezze, delle paure, dei piccoli e drammatici complessi spesso immotivati ma  ferocissimi, della quasi totale assenza di auto-consapevolezza, ce n'è a sufficienza da  dover ricorrere a tutta l'autoironia di cui riesci a disporre. Spesso pochina pochina, a 17 anni.
Si può provare a immaginare quali siano stati i dilemmi per Martina nei giorni in cui le era stato chiesto di pensarci, di vagliare la proposta. Tra i pro quel minimo di civettuola spigliatezza che una ragazza giovane e carina non può non avere, la voglia di fare un'esperienza e magari divertirsi pure, di verificare appunto quella propensione a calcare le scene di cui sopra. Ma  tra i contro il terrore di essere inadeguata, sensazione che a quell'età può levarti il fiato.


Ma Martina ha accettato la sfida e dopo averci riflettuto un pò si è armata di tacco d'ordinanza (che però nulla può contro il fatto che anche le stangone hanno fatto lo stesso..) e si è buttata nell'arena, guardata affettuosamente a vista da una mamma estremamente attenta e supportiva. E tutto sommato la sua piccola sfida l'ha decisamente vinta: ha partecipato con successo all'evento lagunare che attrae sempre tanta attenzione nel bene o nel male (per fortuna decisamente più nel bene..) collezionando anche lei quella manciata di  foto da mostrare un giorno ai propri figli, anzi aggiungendo ad esse quella dell'immagina ufficiale dell'evento. E non lo ha fatto in punta di piedi come è solita fare. Ma dalla parte decisamente opposta: il tacco.




still photos: innocenteventi
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