domenica 6 marzo 2016

l'ha detto e l'ha fatto. Monica Cirinnà a Orbetello.


Qualche frase di circostanza com'è inevitabile in queste occasioni, niente proclami o dichiarazioni, il saluto trasversale della politica orbetellana (tra gli altri il sindaco Monica Paffetti, il suo competitor alle primarie Mario Chiavetta, Maddalena Ottali di Patto per il Futuro, il pentastellato Marco Martens), un unico intervento polemico (un pizzichino fuori luogo) e garbatamente rispedito al mittente, del buon vino (produzione familiare della senatrice nel capalbiese), questo per sommi capi l'incontro di Monica Cirinnà con Maurizio e Giuseppe, vittime nei giorni scorsi di un'offesa omofoba nero su bianco su una vetrina del loro shop (di cui nel nostro post "Tira una brutta aria") sabato 5 proprio nel "luogo del delitto", il loro NumeroDue Concept Store.



Unica nota stonata le gagliardissime raffiche di vento non esattamente tiepido che rendevano praticamente impossibile la sosta nelle immediate adiacenze, mentre all'interno la piccola folla che si creava ospite dopo ospite riduceva a zero lo spazio in cui muoversi, tra l'altro tra interi scaffali di oggettistica assai vulnerabile (è il caso di dirlo, l'elefante nella cristalleria), cessate come uno sberleffo nell'istante esatto in cui l'incontro terminava, per lasciar posto ad una serata climaticamente gradevole.
Niente comunque al confronto degli acquazzoni che contemporaneamete si sorbivano i molti manifestanti LGTB ratunati in piazza del Popolo a Roma, circostanza che ha spinto l'entourage della senatrice a chiedere di non pubblicizzare l'incontro al di fuori delle mura di Orbetello come gesto di puro e semplice galateo istituzionale (pur sempre la prima uscita pubblica di colei che ha dato il nome alla legge sulle unioni civili e che ha scatenato il ciclone che tutti conosciamo pure troppo bene) al fine di non distrarre i media da quell'evento ovviamente importante. 
Legittma prudenza che però non ha impedito tutto sommato a molti di venire a porgere un saluto di amicizia e solidarietà alla coppia orbetellana, etichettata con il patetico, sgrammaticato "frosci" impresso su una loro vetrinetta, oltre che a chiedersi quanti sono realmente quelli che una merdata di quel calibro non la scrivono. Ma la pensano.




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