venerdì 10 giugno 2016

una situazione non più tollerabile.


Dal profilo Facebook di Daniele Innocenti, 9 giugno:

io trovo terrificante, e non sono solito buttare là gli aggettivi a casaccio, che in una zona come la nostra, Orbetello e comprensorio, non esista un cazzo di numero di telefono da chiamare in caso di fauna in difficoltà, senza doversi avventurare in un dedalo di telefonate nelle quali mediamente ti suggeriscono di chiamare qualcun altro, essendo in genere questo qualcun altro gli operatori volontari della Provincia, che però spesso sono lontani, magari a nord della stessa, cioè all'opposto di dove siamo noi, che se possono intervenire (e non sempre possono) impiegano un'eternità, col risultato che te che ti sei preso il disturbo di soccorrere, ammesso che non abbia nient'altro da fare, devi pure sentirti chiedere di portare l'animale a Semproniano, o bene che va stare delle ore ad attendere con l'animale in custodia magari agonizzante, non sapendo dove mettere le mani per il primo soccorso che spesso si rivela vitale, solo perchè qui tra associazioni e associazioncine, in genere più che foraggiate da sovvenzioni, ed il Comune stesso con il personale che ha a disposizione, non ci pensano neppure ad alzare il culo e provare a muovere un dito, col bel risultato di incentivare quel fenomeno odioso (ma che a sto punto comincio a trovare comprensibilissimo) del girarsi dall'altra parte e fingere di non vedere, o magari quell'altro fenomeno che io trovo ancora più odioso, ovvero rompere i coglioni al sottoscritto che in certi casi può fare solo ciò che chiunque altro potrebbe fare, ovvero telefonare (perchè ho una notizia: non sono il salvatore dell'umanità) e che a una certa ora della giornata con gli animali ha già abbondantemente dato e magari vorrebbe poter trovare la via di casa per fare le altre miserabili cosette che nella vita però vanno fatte, tipo nutrirsi e lavorare, dopo ORE di volontariato quotidiano col randagismo felino. Permettetemi di rivolgermi preventivamente ai benaltristi del "ci sono problemi più importanti": una beatissima minchia. Una comunità che ha il privilegio di vantare una tale ricchezza faunistica e che non si prende il disturbo di occuparsene in caso di emergenza o di delegare questo compito in modo serio e mirato, oltre ad essere di un'idiozia abbacinante fa sfoggio di una tale inciviltà ma anche e soprattutto incapacità e inefficienza di cui non c'è assolutamente da andare fieri. Perchè di notizia ne avrei pure un'altra, e cioè che le leggi e le normative (nazionali e regionali) tutto prevedono tranne che nessuno si faccia carico di una tale situazione. L'obbligo d'invervento in realtà c'è, e per essere più precisi c'è per chiunque. Per questo mi permetto di sobbalzare quando a rispondermi niet invece sono proprio quelli che per militanza nell'associazionismo o semplice dovere professionale dovrebbero avere non solo gli strumenti più idonei ma pure quel barlume di senso civico per scattare immediatamente in piedi e se non è troppo disturbo provare a compicciare qualcosa.




Dal profilo Facebook di Daniele Innocenti, 10 giugno

La prima foto ritrae due piccoli di airone terrorizzati nel piazzale di un benzinaio dopo essere caduti dal nido. La seconda invece ritrae la fine ingloriosa che in genere fanno in questi casi, stremati dagli stenti o vittime di altri animali. Questo con cadenza praticamente quotidiana, figuriamoci dopo fenomeni temporaleschi come quelli delle ultime ore. E anche oggi, con la complicità di un amico che si è trovato a testimoniare sta roba, e che definirei costernato per andarci leggeri, è partita la solita sequela di chiamate. Abbiamo chiamato praticamente chiunque. E chiunque ha cercato di rifilarci il numero di qualcun altro, col solito immondo scaricabarile, perdita di tempo stratosferica, e nulla di fatto conclusivo (per fortuna siamo almeno riusciti a spingere le due bestioline all'interno del parco). E questo perchè parliamo di esemplari protetti. Che prova a immaginare se non lo fossero.
Ora, io penso che sia giunta l'ora di porre fine a sta schifezza. E cercare di capire perchè a Orbetello non si è capaci di raffazzonare uno straccio di presidio di intervento e primo soccorso per la fauna in difficoltà. Perchè, e soprattutto per colpa di chi.
E a proposito: ringrazio tutti coloro che nei commenti al post di ieri si sono prodigati nel suggerirmi di chiamare questo o quello. Il fatto è che io, se pur un po' ammaccato da qualche inevitabile acciacco, sono ancora perfettamente in grado di reperire un numero e persino di chiamarlo. Il problema evidentemente è riuscire a trovare qualcuno che ti si caghi anche solo di striscio. E questo volevo dire col post di ieri. Di certo non che mi fossi ritrovato lì con lo sguardo perso nel vuoto a interrogarmi sul mistero cosmico e su cosa cazzo fare.

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